Mercoledì, le borse globali hanno registrato un leggero calo e i rendimenti dei titoli di Stato sono diminuiti, con il dollaro che si è rafforzato contro le principali valute in attesa dei cruciali dati sull’inflazione degli Stati Uniti. L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli USA per gennaio è atteso in aumento dello 0,3%, con possibili influenze sulla politica della Federal Reserve. Le aspettative di mercato sui tagli dei tassi della Fed sono state aggiustate a giugno dalle previsioni precedenti, in seguito a dati economici forti.
Gli indici azionari statunitensi rimangono vicini ai massimi storici, supportati da una stagione di guadagni robusta, con i risultati di Nvidia che hanno scatenato ottimismo sull’IA. Nonostante le preoccupazioni per l’inflazione, il mercato ha mostrato resilienza, sostenuto da guadagni migliori del previsto.
I dati economici di questa settimana, inclusi le stime del PIL e le richieste di sussidio di disoccupazione, informeranno ulteriormente le aspettative sulla politica della Fed. L’indice azionario globale MSCI è sceso dello 0,33%, e gli indici statunitensi come il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato lievi cali. Anche le azioni europee sono scese modestamente a causa di rapporti sugli utili misti.
Nei mercati valutari, l’indice del dollaro è salito a 103,94, con il dollaro in guadagno contro l’euro e lo yen. I rendimenti dei titoli di Stato sono diminuiti, con il rendimento del titolo a 10 anni al 4,268% e quello a 2 anni al 4,6457%.
Il Bitcoin ha continuato la sua corsa, raggiungendo i 62.560 dollari, trainato dall’interesse negli ETF sul Bitcoin spot degli USA. I prezzi dell’oro sono lievemente aumentati a 2.033,37 dollari l’oncia. I prezzi del petrolio hanno mostrato risultati misti, con il greggio statunitense che si è attestato a 78,54 dollari al barile e il Brent leggermente in aumento a 83,14 dollari al barile.